Il 25 dicembre è la data che identifichiamo come il giorno di Natale, perché la religione che prevale sul nostro territorio ha fissato questa data secoli fa ed è rimasta invariata.
Le date “importanti” fissate dalle religioni sono collegate a momenti astrologici di passaggio, a momenti di cambiamento che avvengono in Natura.
Perché allora il 25 dicembre?
Il Natale veniva fatto coincidere con il solstizio d'inverno che ai tempi nostri avviene il 21 dicembre, all'epoca che è stato fissato sul calendario, prima giuliano poi gregoriano, cadeva il 25 dicembre.
Tale è rimasto non considerando che nel Cosmo nulla rimane invariato.
Il solstizio d'inverno è il giorno ove la luce prevale sulle tenebre, giorno in cui le ore di luce sono maggiori di quelle del buio.
Simboleggia la nascita, nascita che avviene per la Natura e per ognuno di noi in quanto suoi figli.
Dovremmo parlare di ri-nascita visto che ogni anno questo ciclo ricomincia manifestandosi sia fuori di noi, in Natura, sia interno a noi con i “resoconti” che abbiamo fatto dell'anno appena passato e i nuovi propositi che andiamo a mettere, nuovi semi-doni per l'anno a venire.
Oggi purtroppo nel mondo del consumismo è andato perso il vero valore del Natale.
Oggi comincia a novembre con i panettoni nei negozi, le luci ovunque, pubblicità a raffica su giocattoli, gioielli, profumi, ecc... il Natale dei consumi, della superficialità, dello spreco, delle apparenze, delle abbuffate come non ci fosse un domani!
La magia così è fatta sparire.
Quando si arriva al 25 dicembre, si è già stanchi da tutti questi eccessi.
Ci si lamenta, ma quanti in realtà agiscono diversamente? Quanti alla fine vengono risucchiati da questa corsa di mercato senza fine?
Il concetto dei doni, dello scambio simbolico quello autentico, un tempo avveniva per il piacere di festeggiare questo passaggio di ri-nascita, per onorare la natura di essere creatori, creatori della nostra esistenza, del nuovo anno cosmico.
Creare ciò che desideriamo, non seguire il fuori ma essere guidati dal nostro dentro, dal nostro Sé Superiore; quella vocina che ci aiuta a comprendere quali sono gli autentici bisogni e quelli indotti.
Il fare dei doni dovrebbe essere un piacere e non uno stress; dovrebbe essere il cominciare per tempo per creare noi i nostri doni... osservo fuori ed è tutto l'opposto, è stata creata una società che porta nella direzione opposta.
La corsa “rubando” delle ore alle giornate frenetiche, oppure cliccando in siti dove non serve nemmeno uscire di casa che arrivano direttamente sulla porta; i doni che ci producono altri ben impacchettati così in qualche minuto facciamo bella figura, l'albero è bello carico e la coscienza apposto.
“Coscienza” è una parola grande!
Considerando quanto appena detto... il Natale è pronto fatto, ma quanto di questo nutre la nostra anima o interiorità? Che tipo di Natale ci siamo infiocchettati?
Ridiamo la giusta magia a questo momento importante di passaggio, alla nostra ri-Nascita circondandoci di autenticità: di amici e cari con cui stiamo bene, scambiamoci doni che hanno valore di cuore e non di mercato, abbracciamoci che abbiamo bisogno di questo calore più di quello di una nuova giacca, giochiamo, cantiamo, balliamo, ridiamo, condividiamo il cibo che ognuno ha contribuito a preparare con amore e raccontiamoci fiabe attorno ad un fuoco!
Questo è il Natale che ho gioia a creare e vivere… a donare a me stessa e a chi è accanto a me.
Con questo sentire auguro ad ognuno di voi un Natale che gli torni a far scaldare il cuore e l'anima.
Buon Natale, buona ri-nascita!
Licia
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