Noi europei ci abbiamo messo oltre 12 mila anni per scoprirla e certo non solo per il fatto che si nascondesse sottoterra. Ci volle infatti la scoperta delle Americhe affinché questo ortaggio approdasse sulle nostre tavole.
Da quel momento non l’abbiamo più abbandonata. Forse perché, in tempi di guerra e di carestia, ha rappresentato una delle poche fonti di sostentamento per i nostri antenati, che sono sopravvissuti proprio grazie alle sue proprietà nutritive. O forse – a dispetto di quanto alcuni pensano ritenendola poco saporita – perché questo tubero (lesso, al forno o fritto) accompagna magnificamente un’infinità di piatti, sia a base di carne che di pesce, nonché di legumi o anche di verdure. Insomma, si tratta di un alimento talmente versatile che dovremmo cominciare a valutare con maggior attenzione e più consapevolezza, soprattutto se consideriamo che non è affatto calorica come qualcuno sostiene.
Sì, è proprio lei: la patata! Pianta erbacea della famiglia delle Solanaceae, questo tubero era già consumato nella sua forma semiselvatica, come testimoniano varie scoperte archeologiche, dagli antichi abitanti del Cile, ben 13 mila anni fa. La ritroviamo in forma coltivata nel II millennio a.C. sulle Ande, dove veniva essiccata e conservata fra le scorte alimentari per sopravvivere alla stagione più fredda dell’anno. Dal centrosud d’America – Cile, Perù, Bolivia e Messico – la patata si diffuse poi nell’America del Nord e da qui, importata dagli Spagnoli, in Europa attorno al 1570.
Dopo un po' di storia vediamone le caratteristiche: una porzione di 200 grammi di patate (170 calorie circa) ci fornisce il 13% del nostro fabbisogno giornaliero di fibra, il 15% di fosforo e ben il 29% di potassio. La patata è ricca anche di vitamine, in particolare la vitamina A, le vitamine del gruppo B e una buona dose di vitamina C. Potassio, fosforo, calcio sono invece i minerali più presenti in questo tubero, con il quale si può anche preparare un centrifugato di patata cruda indicatissimo per chi soffre di gastrite poiché le fibre idrosolubili della patata concorrono ad arginare i succhi gastrici in eccesso.
Le patate sono un alimento estremamente versatile e gustoso in tutte le sue versioni: bollite, al forno, al vapore o fritte. In quest’ultimo caso, è bene limitarne il consumo e prediligere modalità di cottura più salutari e il condimento a crudo.
Resistono molti luoghi comuni sulla patata, quale, ad esempio, il fatto che sia calorica. Il che non è vero: per assumere le calorie di 80 grammi di pasta, infatti, occorrono circa 3 etti di patate. In pratica 100 grammi di patate apportano circa 83 Kcal; lo stesso quantitativo di pasta apporta ben 365 calorie. Possiamo dire che sono un'ottima alternativa alla pasta e al pane, cucinate in maniera sana e abbinate ai giusti alimenti.
Sono naturalmente prive di glutine, quindi, adatte in caso di celiachia o sensibilità al glutine.
Ad esempio, associate ad una fonte di proteine e una fonte di grassi, ne abbassa notevolmente l'indice glicemico.
Si possono conservare a lungo, addirittura per diversi mesi se poste al buio e a una temperatura tra i 4° e i 10° ma senza porle in frigorifero.
Le patate non sono tutte uguali. Conosciamo la classica patata gialla ma ne esistono numerose varietà differenti per gusto, consistenza, forma e colore.
Nominandone alcune: Patata Ratta: dolce, pasta chiara, mangiabile con tutta la buccia. Di origine transalpina, la si trova soprattutto in Nord Italia. Patata Olluco: originaria delle Ande peruviane, molto dolce, ideale per la frittura, inconfondibile grazie ai suoi sgargianti colori giallo e viola.
Patata Viola Colore intenso, sapore più complesso e aromatico delle normali patate bianche o gialle.
Le varietà Kuroda e Imola risultano ottime per la frittura e per preparare gli gnocchi la prima, per il puré la seconda.
In Perù da quante varietà ci sono il mercato sembra un arcobaleno di patate... anche da noi non si scherza e allora... buona scoperta!
Licia
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